THE WASHING MACHINE

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Nella vita ci troviamo spesso in situazioni che ci fanno sentire fuoriluogo, come una lavatrice nel deserto. 

Eppure, è importante capire che non è colpa di nessuno, né tanto meno nostra. 

Non tutti abbiamo la fortuna di nascere in ambienti, con corpi o in società che ci offrono le opportunità di cui avremmo bisogno per realizzarci pienamente. Pertanto, ci ritroviamo a sopravvivere, simili alla lavatrice che funziona solo in modalità "lavaggio a secco", incapaci di esprimere appieno il nostro potenziale.

 

L'opera prevede una performance

L'artista, che rappresenta il super-io, estrae fogli di carta o teli bianchi dal cestello della lavatrice ogni volta che suona il timer, li lava e li appende su dei fili posizionati sul muro. Quest'azione non accade sempre, ma solo qualche volta: il super-io sopprime le negatività, cercando di nasconderle, ma non riesce. Ed è per questo che quando si ferma, noi riflettiamo.

Nel frattempo, gli spettatori sono invitati a scrivere sulla bianca tela i propri pensieri più intimi, i pesi che portano sulla spalle nella vita di tutti i giorni.

The Washing Machine è un'installazione tangibile composta da una lavatrice e un tubo al neon configurato come un'iscrizione luminosa. Può essere collocata sia all'interno di una galleria che in uno spazio aperto, purché vi sia un angolo di 90° adatto per posizionare la lavatrice. 

La posizione è scelta attentamente in base alla storia della Washing Machine, alla narrazione che trasmette e al simbolismo che rappresenta.

L'opera è stata esposta per la prima volta alla mostra Storie d'identità, presso il Monastero di S. Maria del Lavello, Calolziocorte (LC).
 

https://www.leccoonline.com/notizie/82427/calolzio-una-mostra-giovane-risveglia-culturalmente-il-lavello